La tecnologia PIPE SPLITTING (letteralmente “taglio in due del tubo”) è molto simile, sia per quanto riguarda le fasi di lavorazione, che la composizione dell’impianto di cantiere, al pipe bursting, con la differenza sostanziale che invece di espansori dirompenti, si impiegano speciali teste taglianti, denominate splitter, dotate di lame affilate, capaci di tagliare con facilità tubi in materiale duttile.
Ed infatti questa tecnologia trova impiego per la sostituzione di materiali quali l’acciaio, il ferro dolce, la ghisa malleabile (duttile), le materie plastiche ed il cemento-amianto (asbesto-cemento).
Non essendovi alcuna frantumazione della condotta preesistente, che viene quindi semplicemente aperta lungo una o più generatrici, è necessario che i lembi tagliati della condotta preesistente vengano allontanati sia per creare lo spazio necessario ad alloggiare il nuovo tubo, che viene tirato contemporaneamente al taglio della vecchia condotta, sia per evitare che i lembi taglienti della vecchia condotta, possano danneggiare la nuova.
Per questo motivo gli splitters sono composti da almeno tre sezioni:
• una sezione di taglio contenente una o più lame
• una sezione di espansione, per deformare o dislocare il tubo preesistente tagliato, in modo da allontanare i lembi del taglio
• una sezione di aggancio del tubo nuovo.
Nel pipe splitting si opera a trazione semplice, mediante rod pullers.
Mediante pipe splitting è possibile sostituire tubazioni con diametri variabili tra i 2” ed i 12” (50-300 mm) con velocità sino a 2 metri/min, e tratte lunghe sino a 150 m.